Pembrolizumab attivo nel carcinoma uroteliale avanzato nei pazienti non-eleggibili per la terapia a base di Cisplatino


Uno studio di fase 2 ha mostrato che il trattamento di prima linea con Pembrolizumab ( Keytruda ) ha prodotto una notevole attività antitumorale nei pazienti con tumore uroteliale, non-operabile, avanzato o metastatico, che non erano eleggibili al trattamento con Cisplatino.
Inoltre, Pembrolizumab ha mostrato un gestibile profilo di tossicità.

Quasi la metà dei pazienti che soffrono di tumore metastatico della vescica non sono eleggibili per la chemioterapia di prima linea a base di Cisplatino.
Le opzioni chemioterapiche alternative non sono particolarmente efficaci in questi pazienti, molti dei quali hanno una sopravvivenza inferiore a 1 anno.

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 umanizzato diretto contro PD-1.

Nello studio multicentrico KEYNOTE-052, in aperto, è stato valutato Pembrolizumab come trattamento di prima linea per i pazienti con carcinoma uroteliale, non-resecabile, avanzato o metastatico.

Hanno preso parte allo studio 374 pazienti con malattia patologicamente confermata e misurabile.
Tutti i pazienti avevano un’età superiore ai 18 anni, performance status ECOG 0-2, e non erano stati sottoposti a chemioterapia.
Questi pazienti erano anche non-eleggibili al trattamento con Cisplatino a causa di almeno uno dei seguenti fattori: performance status ECOG di 2, clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min, neuropatia di grado 2 o superiore o perdita dell'udito, o insufficienza cardiaca cronica classe NYHA III.

Tutti i pazienti hanno ricevuto 200 mg di Pembrolizumab ogni 3 settimane per 24 settimane, o fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.

L’endpoint primario era rappresentato dal tasso di risposta obiettiva ( ORR ) nell’intera coorte e nei pazienti con tumori positivi per PD-L1 sulla base del punteggio CPS ( combined positive score ) di espressione di PD-L1 sulle cellule tumorali e sulle cellule immunitarie.

Sono stati presentati i risultati di un'analisi ad interim pre-pianificata dei primi 100 pazienti ( età media, 75 anni; il 13% di età uguale o superiore agli 85 anni ).
Il 13% era stato sottoposto a chemioterapia perioperatoria, e l’87% aveva malattia viscerale.
Quasi la metà ( 45% ) non erano eleggibili per il trattamento con Cisplatino a causa della sola insufficienza renale, mentre l’11% non erano eleggibili sia per insufficienza renale sia per performance status ECOG di 2.

Nell’analisi ad interim, è stato determinato il cutpoint di CPS alto: espressione di PD-L1 uguale o superiore a 10%.

63 pazienti avevano un punteggio CPS di almeno 1, e 30 pazienti avevano un punteggio CPS di almeno 10.

Il cutoff dei dati è avvenuto a una mediana di 8 mesi nel corso del follow-up.

Sono stati segnalati tassi di risposta obiettiva del 24% ( IC 95%, 16-33.6 ) in tutta la coorte, del 25.4% ( IC 95%, 15.3-37.9 ) nei pazienti con punteggio CPS di almeno 1, e del 36.7% ( IC 95%, 19.9-56.1 ) nei pazienti con punteggio CPS di 10 o superiore.

I tassi di risposta completa sono stati del 6% ( IC 95%, 2.2-12.6 ) in tutta la coorte, del 6.3% ( IC 95%, 1.8-15.5 ) tra i pazienti con punteggio CPS di almeno 1, e del 13.3% ( IC 95%, 3.8-30.7 ) tra quelli con punteggio CPS di 10 o superiore.

La durata mediana della risposta non è stata raggiunta ( range, da 1.4+ mesi a 9.8+ mesi ).
L’analisi di Kaplan-Meier ha mostrato che circa l'83% delle risposte aveva una durata di almeno 6 mesi.

Circa i due terzi ( 67% ) dei pazienti ha presentato eventi avversi correlati al farmaco, il più comune dei quali è stato l’affaticamento ( 14% ).
Il 16% dei pazienti ha sofferto di eventi avversi di grado 3 o 4 correlati al farmaco, e il 5% ha interrotto la terapia a causa di eventi legati al trattamento.

Pembrolizumab ha mostrato una rilevante attività con un profilo di sicurezza favorevole come terapia di prima linea nei pazienti con carcinoma della vescica metastatico, non-eleggibili al trattamento con Cisplatino.
Il cutpoint di espressione di PD-L1 deve essere validato in una più ampia popolazione in modo da identificare i pazienti con più alta probabilità di rispondere a Pembrolizumab. ( Xagena2016 )

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Congress, 2016

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